Sabrina Santamaria

 

Sfogliare le pagine dei sogni è accorgersi di esser vivi
allora sognare è vivere cioè abbracciar l’infinito.

Immergermi fra le onde sinuose della letteratura mi porta all’apice sublime del mio sentire. Dare spazio agli autori attraverso i miei articoli mi conduce a scrutare orizzonti ove il banale occhio umano delinea solo confini. I libri aprono le porte alle particelle invisibili della fantasia e della creatività…

Sabrina Santamaria

"Ad ogni ora"(Genesi Editrice) di Silvia Marzano

Autore: Silvia Marzano
Titolo: Ad ogni ora
Casa editrice: Genesi Editrice

(Recensione edita nel Bimestrale di arte e letteratura Le Muse-Direttrice Maria Teresa Liuzzo-Vicedirettore Davide Borruto)

(a cura di Sabrina Santamaria)

 
 
La poesia, come Essere Sommo, potrà mai raggiungere il punto infinitesimale della bellezza? Ci poniamo, spesso, questo interrogativo ogni qual volta ci accostiamo ai versi di chi carpisce l’Universale nel particolare; la nostra autrice Silvia Marzano si impegna a scovare meticolosamente quel viottolo smarrito, quell’essenza vitale  divina che i nostri occhi miopi, per varie motivazioni, rischiano di obliare eternamente. La poesia non è, semplicemente, un fonema che diventa grafema con un significato connotativo, ogni testo poetico è una sinfonia decantata dal cuore del poeta con solennità, infatti è un afflato che ammalia e si ammanta di Eternità. “Ad ogni ora”(Genesi editrice) è un flatus vocis che allieta l’animo turbato e rievoca i ricordi di una mente pensante, è un monito della nostra poetessa a ripercorrere quei “sempiterni calli” leopardiani senza i quali il nostro sguardo  sembra reificato e reificante, quindi in ogni momento, in ogni istante della sua vita l’uomo dovrebbe tornare all’archè,  cioè a se stesso e alla maestosità intrinseca del vivere. In guisa di questa analisi poetica Silvia Marzano dona un alito vitale ai suoi scritti che divengono pregnanti di un’umanità  vissuta, satura  di emozioni e le sue opere trasmutano le banali regole generative della grammatica sfiorando le punte di un’estasi elegiaca e pleonastica. La nostra poetessa accorda note di liuto dalla sostanza eterea in questa ottica i suoi versi si abbracciano alla sua autenticità che afferra i palpiti esistenziali della sua  ferrea volontà    che non rinuncia alla genuinità del vivere. “Ad ogni ora” è una raccolta poetica dedicata al tempo che scorre inesorabile, quel Kronos  che marca la caducità dell’essere umano e sfugge al suo controllo; l’autrice, per certi aspetti, rimpiange il tempo perduto dunque  la sua infanzia e giovinezza, ma, d’altro canto, diviene un’alleata della sua linea spazio temporale decantandola come una risorsa e una ricchezza spirituale, quindi nelle sue espressioni il tempo è l’alterità primigenia con la quale Silvia Marzano si confronta e dialoga, al pari di una relazione buberiana Io-Tu, direi quasi un’arresa nelle mani paterne di un’Alterità, non intesa come estranea a noi, ma essa è quella millesima monade di noi stessi che rifiutiamo: “C’è ancora il vecchio glicine sulle arcate del pergolato ombroso e le fiorite generose ortensie. Labirintici tratti, illeggibili della siepe di mirto sono rimasti e tracce dell’aiuola dove mormorava la fontana. Si dondolano ora i bimbi sulle altalene. Antico e nuovo in un canto continuo.”(Casa Dassano, pag 67). Forse perché ci riconduce a un’intimità che noi vogliamo a tutti i costi denigrare? Quel conflitto interiore che l’uomo ha maturato nei secoli, cresciuto spasmodicamente insieme alla sua malvagità e al suo orgoglio, la riscoperta dell’antico della nostra scrittrice   non è un mero ricordo del passato in sé e per sé, bensì trattasi di un’unione fenomenologica tra la ratio e  i sentimenti umani all’apice di un’epochè husserliana: “Tenero è rispuntato l’elleboro di bosco che si credeva perduto. Forse ha ascoltato le mie parole intense, il rimpianto, e verdi piccole foglie timide sparse sono nate sulla terra bruna, dicono speranze di futuro ancora.” (Tenero è rispuntato, pag 33). Candidi amplessi carezzano l’anima del lettore, il quale travagliato dalla post-modernità, si appresta a deliziare il suo attimo mediante una raccolta poetica avulsa dalla retorica comune e dal logicismo imperante che calza a pennello nella odierna società che propone falsi miti e l’opulenza economica. “Ad ogni ora”(in ogni attimo della nostra vita) possiamo congedarci dall’immanenza e trascendere a una sfera sovrumana fra i meandri più reconditi del sublime. 
Sabrina Santamaria
 

Tags: Raccolte poetiche

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