Sabrina Santamaria intervista Alessandra Branzanti
(Intervista edita nel Bimestrale Internazionale "Le Muse": Direttrice Maria Teresa Liuzzo, Vicedirettore Davide Borruto)
Biografia di Alessandra Branzanti
Insegnante di scuola primaria, vive a Rieti. Esordisce nel 2011 con un racconto che si classifica terzo al suo primo concorso letterario. Dopo questo importante traguardo le sue opere ottengono importanti riconoscimenti. Sono tante le pubblicazioni in antologie collettive con la casa editrice Apollo edizioni e la GA edizioni. Due volte è stata ospite al Salone del Libro di Torino grazie al concorso letterario Lingua Madre, numerose le Menzioni e Segnalazioni di Merito ricevute nei vari concorsi letterari, tra cui una Menzione di Merito al concorso Cet - Scuola autori di Mogol e due Menzioni della Giuria al Premio Piemonte Letteratura. Seconda classificata al Premio per la Pace e la Giustizia Sociale a Torino nel 2017; alla Rassegna Internazionale del Padus Amoenus arriva due volte seconda, conquistando un Padus d’Oro e successivamente ottiene anche un Riconoscimento Internazionale sempre con una poesia singola inedita. La Galleria d’Arte Contemporanea “Globalart” le conferisce un Premio d’Onore come segno di riconoscimento per meriti artistici e culturali, un attestato di valutazione creativa per la competenza poetica in occasione dell’esposizione della “Sfida tra talenti” nel 2018 e un Primo Premio Speciale della critica per le qualifiche della poesia inedita e personalizzata al XI Concorso della “Globalart International Art 2019”. Nel 2016 entra a far parte della Rivista Internazionale “Le Muse”, partecipa a lezioni che svolge Mogol nella sua tenuta in Umbria, collabora con l’Istituto Internazionale di Poesia di Ravenna e da diversi anni è parte attiva dell’Associazione Culturale “Centro studi Cultura e Società” di Torino.
La forza generatrice della poesia
Lo sguardo del poeta ha sempre un'attitudine sopraffine come nel caso della nostra autrice; ella osserva dettagliatamente ciò che la circonda, al contempo cercando di scandagliare il suo stato d'animo. In alcune poesie la nostra scrittrice rifiuta di essere relegata a un prototipo di vita che non le appartiene per approdare solitaria a nuovi porti esistenziali in questa ferrea volontà risiede la forza generatrice della poesia. Alessandra Branzanti abbandona la pantomima di una recita, nel bel mezzo del parco dell'assurdo, che le porterebbe una coercizione insopportabile: una maschera. Le sue espressioni rivelano il desio di entrare in empatia col lettore in quanto il genere poetico lenisce le ferite perché crea corrispondenze di amorosi sensi quindi ben consapevole di questo effetto salvifico la poetessa brama di scuotere la polvere dalla cassaforte del cuore e di spazzare via le nuvole da ovattati cieli di rame ove la sua missiva engagée trova un riscontro letterario di elevato valore.
Sabrina Santamaria
Intervista all'autrice
In quali sentieri profondi ti sei ritrovata nutrendo il tuo amore per la poesia?
Ho cominciato a scrivere per caso, in un momento difficile della vita. La poesia mi ha dato la possibilità di far conoscere la mia sensibilità, il mio modo di essere, di pensare. Grazie alla mia passione letteraria è venuta fuori una persona che non vuole rimanere indifferente alle brutture della vita, descritte a volte con tonalità marcate e seguendo i miei stati d’animo. Ho elaborato una poesia dove la ragione del cuore potesse essere sempre presente, immersa in situazioni reali per sensibilizzare e avvicinare l’immaginario collettivo al nostro tempo. Una donna solitaria non si lega facilmente alla massa, si allontana spesso dal vivere quotidiano, convive con un mondo parallelo che la fa stare meglio, è una persona diversa che si difende da tutti e fatica ad essere accettata. Nel tempo non sono cambiata: perennemente alla ricerca di un mondo migliore, sono felice di percorrere un sentiero che mi ha ridato serenità e dignità insieme alla mia fragilità.
Esiste un fil rouge fra libertà e letteratura?
La letteratura è un desiderio e in quanto tale ha in se’ la spinta verso la libertà. Al suono di questa parola nascono sentimenti di felicità, di gioia, ma anche di ribellione e di sofferenza che scrittori, filosofi e pittori hanno espresso nelle loro opere, diventando giudici invisibili di una società in cui l’individuo si ritrova oppresso e schiacciato. Il tema della libertà individuale è fortemente presente nella letteratura italiana, francese e inglese del ‘900. Alcuni autori, come Aldo Palazzeschi e Dino Campana, hanno raccontato la fuga dal sistema con qualche forma di pazzia. Luigi Pirandello nel “Fu Mattia Pascal” racchiude il senso della nostra esistenza e della nostra libertà individuale e testimonia l’impossibilità dell’uomo di essere artefice del proprio destino. George Orwell definiva la letteratura una palestra di libertà. Il conflitto tra le difficoltà dell’esistenza e il desiderio di libertà costituisce da sempre un tema della letteratura: l’uomo non può andare contro il suo destino, ma può trasformare la sua esperienza e i suoi sentimenti in un’opera artistica o letteraria per tramandarli alle generazioni future; solo così può conoscere una libertà assoluta e nella letteratura trova i suoi intenti.
I tuoi versi ti hanno mai condotta a sognare?Il sublime ti ha mai sfiorata?
Sono un’accanita sognatrice e il lavoro di insegnante sprigiona continuamente la mia creatività stando a contatto con i più piccoli, ai quali ho dedicato diverse poesie. Nei versi descrivo idee, concetti, situazioni e persone che fanno parte della vita di tutti i giorni e il sognare lo ritrovo nella spinta al cambiamento, nello scuotere coscienze, nei messaggi che trasmetto, nei ricordi sempre vivi. C’è una poesia in particolare alla quale sono molto legata dal titolo “Sandrino”; è il ricordo di una persona cara, diversamente abile, che conduceva una vita tranquilla nella cittadina dove sono nata. Ogni giorno percorreva sempre lo stesso tratto di strada per andare a lavoro e quando ci vedeva giocare, passandoci davanti, si fermava per un saluto ed era piacevole parlare con lui. Il suo volto sempre sorridente e, al tempo stesso, assente è rimasto impresso nella mia mente come i tanti ricordi della mia infanzia, ricca di affetti e trascorsa serenamente nell’alta Maremma. Alcune poesie sono veramente un battito, un respiro per bellezza e semplicità, in questi momenti in cui percepisco freschezza e leggerezza sono sfiorata dal sublime.
Hai delle pubblicazioni in cantiere?
Collaboro con case editrici per pubblicazioni di poesie in antologie collettive e pubblicherò la mia prima silloge nella prossima primavera.
(Intervista rilasciata dalla scrittrice Alessandra Branzanti a Sabrina Santamaria)
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