Sabrina Santamaria

 

Sfogliare le pagine dei sogni è accorgersi di esser vivi
allora sognare è vivere cioè abbracciar l’infinito.

Immergermi fra le onde sinuose della letteratura mi porta all’apice sublime del mio sentire. Dare spazio agli autori attraverso i miei articoli mi conduce a scrutare orizzonti ove il banale occhio umano delinea solo confini. I libri aprono le porte alle particelle invisibili della fantasia e della creatività…

Sabrina Santamaria

"La rinascita di Ginevra" di Jennifer Gerbi

Autore: Jennifer Gerbi
Titolo: La rinascita di Ginevra
Casa editrice: BookSprint edizioni

(recensione edita nel Bimestrale "Le Muse"- Direttrice Maria Teresa Liuzzo-Vicedirettore Davide Borruto)

(a cura di Sabrina Santamaria)
L’esigenza di confidarsi è una caratteristica insita nel genoma umano; ogni uomo, ogni donna in un determinato periodo della propria  vita avverte il bisogno psicologico di dialogare, non solo con l’alter ego presente nella propria mente, ma, soprattutto, con l’altro infatti l’alterità non deve essere sempre assimilata necessariamente a un’entità eterogenea e totalmente scissa da noi; paradossalmente, tante volte, gli altri sono lo specchio in cui  la nostra immagine  si riflette. In base alle riflessioni succitate ci verrebbe spontaneo chiederci: “Dobbiamo temere il giudizio  o l’opinione altrui?”. Sulla base di queste costatazioni, allora, il solipsismo dell’Io o il nichilismo potrebbero essere il farmaco guaritore della contemporaneità? 
Il romanzo “La rinascita di Ginevra” di Jennifer Gerbi capovolge questa prospettiva che  pare si voglia ergere prepotentemente nella nostra mente. Un romanzo molto autobiografico in cui l’autrice, la protagonista e  la voce narrante coincidono all’unisono, fra le pagine del libro i lettori assisteranno in estemporanea agli altalenanti stati d’animo di Ginevra, una donna molto riflessiva e istintiva al tempo stesso, coraggiosa e caparbia; il suo spirito libero è  un soldato che combatte le lotte interiori dell’esistenza tanto è vero che in molte sequenze narrative non mancano cenni che si riferiscono alla  tempra interiore della nostra protagonista. La trama è incentrata sul conflitto interiore vissuto da Ginevra, la quale ha vissuto una crisi e in quel periodo delicato conosce, su un social network, Mirco, un uomo generoso e misterioso che stimola l’immaginazione e la fantasia della nostra eroina contemporanea. Quest’ultima riesce a risalire la china scendendo nei meandri più lambiti del suo inconscio, dallo scavo interiore il lettore si percepirà nell’habitus di uno psicanalista. “La rinascita di Ginevra” si annovera, come genere letterario,  fra alcuni classici del novecento come “La coscienza di Zeno”, l’ “Ulisse” di James Joyce, “Il Fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello; grandi capolavori in cui i personaggi giacciono nella morsa dei ruoli preconfezionati e in quelle vesti troppo strette e scomode  tentano di cambiare la loro identità quindi, anche, la nostra Ginevra auspica di vivere incondizionatamente  la tragicommedia che ella stessa ha ideato nei suoi irrinunciabili sogni.
 Grandi aspettative spiano  alla porta del cuore di questa donna la quale da bruco si trasforma in farfalla e nuove consapevolezze fungeranno da medaglia d’onore e finalmente ella attraversa il suo Rubicone esistenziale e, come ebbe a dire l’imperatore Giulio Cesare, quando il dado sarà tratto la protagonista aprirà le porte alla sua crescita socio-culturale e sentimentale(il piccolo Manuel e  il marito Mario sono degli ottimi espedienti affinché la trama risulti avvincente). Con naturalezza e arguzia d’ingegno l’autrice Jennifer Gerbi cattura l’interesse di un ampio target di lettori in quanto il suo romanzo coinvolge la sensibilità di ogni persona a prescindere dalle differenze di età e di genere, fra l’altro il talento di questa  scrittrice è ben tangibile nella sua fatica letteraria volta a  superare  anche la fantomatica “barriera” dei “diversi ceti culturali” perché a raccontare la  storia è una giovane che deciderà di frequentare un’accademia professionale diventando una  specialista del make-up. La motivazione e l’empatia sono i due motori propulsori che accendono la curiosità e l’interesse di chiunque voglia adornarsi delle perle di saggezza ben custodite in questa vicenda narrata in cui ognuno potrebbe ritrovare un millesimo frammento di se stesso e in guisa di questa identificazione con l’altro(compresa Ginevra)  possiamo con onestà intellettuale affermare, in parte, che l’esperienza di questa giovane intraprendente risiede indomita nella coscienza di tutti noi.         
Sabrina Santamaria

 
 

Tags: Romanzo, Autobiografia, Formazione

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