"Il cammino dell'amore"(Guida Editore, 2019) di Francesco Terrone
- Autore: Francesco Terrone
- Titolo: Il cammino dell'amore
- Casa editrice: Guida Editore
(Recensione edita nel Bimestrale Le Muse numero Marzo/Aprile 2021- Direttrice Maria Teresa Liuzzo-Vicedirettore Davide Borruto)
(a cura di Sabrina Santamaria)
Le emozioni non le possiamo trasfigurare eternamente e nemmeno le possiamo celare, a maggior ragione quando ci traviamo dinnanzi a un genere letterario come la poesia, il romanticismo diviene protagonista dei versi o, secondo le circostanze, è il testimone privilegiato di odi e canti. Il poeta Francesco Terrone ricalca le orme dell’immensità dell’amore in modo genuino e spontaneo, ma con una forte carica espressiva. Il tempo perduto, tipicamente proustiano, è ricercato, quasi bramato dal nostro autore e la raccolta poetica Il cammino dell’amore(Guida Editori,2019) carezza lievemente la scia di alcuni rimpianti. Egli non si arrende di fronte a un amore ostico o scostante perché il sentimento implica il patimento tanto è vero che se a volte nell’uomo contemporaneo prevale un certo lassismo o laissez faire che ha intaccato anche la dimensione emotiva, bisogna ammettere che ciò accade per il timore di scontrarsi contro il nocciolo duro della sofferenza che perfora il cuore e l’anima. Alcuni componimenti sono ermetici e rimangono impressi nella mente dei lettori in quanto racchiudono iperbolici versi: “Prima mi hai aperto il cuore, poi l’hai cucito con il filo spinato.”(poesia Cuore, pag 69). L’espediente letterario più adoperato dal nostro poeta Francesco Terrone consiste nell’uso delle seguenti figure retoriche del significato: l’iperbole, la metafora, la similitudine, la sinestesia e la metonimia. L’apertura mentale consente all’autore di creare un contatto con l’immensità e l’ imponderabilità, infatti quest’uomo innamorato ansima in una corsa a ostacoli per stringere tra le mani quel fatidico otto al contrario al quale ciascun essere umano a suo modo ambisce. D’altro canto la figura della “fanciulla dalla chioma al vento”( con questo epiteto annovera la donna amata nella poesia dal titolo La mia pelle, pag 55) è la musa ispiratrice di questa commovente raccolta poetica in guisa dell’amore che non riguarda solamente un’effimera scintilla di un sentimento che nasce a prima vista, ragion per cui il legame amoroso messo a nudo dal poeta ha una radice inestirpabile che congiunge la mente, il cuore e l’anima. Lo stile poetico di Francesco Terrone non segue una metrica, la libertà del suo sentire rispecchia la scelta del verso libero senza rime, le anafore sono rafforzative e concorrono a designare l’intensità dei suoi pensieri scevri da ogni possibile parvenza razionale. Il paragone perenne con il mare, il sole, la luna e il cielo dona profondità e, allo stesso tempo, è propedeutico a raffigurare gli stati d’animo e le emozioni affinché possano avere un volto. La poetica in Il cammino dell’amore è al confine fra i sonetti petrarcheschi in cui il sommo poeta girovagava “solo et pensoso”(vedi il Canzoniere di Petrarca) nei meandri più fitti di un amore non corrisposto e il dramma La vita è sogno di Pedro Calderón de la Barca ove il protagonista Sigismondo sposa Stella seppur è innamorato di Rosaura decide di vivere in una sfera intrisa fra sogno e realtà. Il nostro Francesco Terrone è un sognatore o un moderno Icaro (vedi appunto pag 74) che non smette di volare ed egli rischia in ogni istante di rimanere ferito e deluso nonostante tutto non si arrende e non si dà per vinto come un indomabile milite affronta la battaglia dell’amore riconfermando i versi “perché forte come la morte è l’amore” del testo biblico Cantico dei cantici. Il cammino sentimentale dell’autore è virtuoso e attutisce ogni imperfezione o sbavatura perciò è il percorso amoroso stesso che si fregia dell’effigie di un attuale capolavoro.
Sabrina Santamaria
Tags: Raccolte poetiche, Amore