Sabrina Santamaria

 

Sfogliare le pagine dei sogni è accorgersi di esser vivi
allora sognare è vivere cioè abbracciar l’infinito.

Immergermi fra le onde sinuose della letteratura mi porta all’apice sublime del mio sentire. Dare spazio agli autori attraverso i miei articoli mi conduce a scrutare orizzonti ove il banale occhio umano delinea solo confini. I libri aprono le porte alle particelle invisibili della fantasia e della creatività…

Sabrina Santamaria

Lo spirito indomabile di un poeta: "Parole sporche" di Domenico Garofalo

Molti critici letterari sono concordi nell’affermare che la poesia sia il sospiro dell’essere umano e, allo stesso tempo,  un genere letterario sublime che non si apre alla possibilità di un linguaggio popolare o a sproloqui di varia natura. La poiesi la identifichiamo immortalandola in una  creazione scevra da istinti e pulsioni umane, la percepiamo come il frutto aulico dell’anima nostra tanto è vero che  tantissimi autori si adoperano a correggere i refusi nei loro elaborati e così facendo ne eliminano le “scorie”.

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Il sospiro del Daimon:"La Vita nascosta" di Felice Serino

L’anima poetica decanta i suoi versi con espressioni sublimi e soavi. Alcune allitterazioni e anafore costituiscono una dolce sinfonia che suggerisce al lettore una sensazione di morbidezza. Il poeta Felice Serino è un autore  presente nel panorama della letteratura nazionale e  internazionale da circa mezzo secolo; l’originalità dei componimenti del nostro poeta è un sospiro ineffabile, in alcuni versi  era come se stessi origliando il canto eterno di serafiche espressioni; molte poesie in “La vita nascosta” donano la piacevole sorpresa di rimanere sospesi a mezz’aria e tendono la mano al lettore per varcare le trasognate porte dell’infinito, uno degli scopi di questa raccolta poetica, ricca di significati e contenuti, è quello di  estraniare il lettore dal nostro consueto mondo, regime del pratico inerte. Il titolo stesso dell’opera “La vita nascosta” ha molteplici chiavi di lettura; l’uso dell’articolo determinativo  conduce all’estasi in cui  la figura retorica della personificazione diviene candida essenza vitale, alito e soffio dell’amplesso del vivere; fra l’altro, il poeta fa molto riferimento ai sostantivi singolari per farci comprendere che la verità risiede nell’Assoluto(“scrivere la luce inginocchiato nella luce inspirando bellezza ch’emana come da un tempo altro/ pure ami la luce ferita: chiedile delle infinite crocifissioni fattene guanciale in notti di pianto”- “Chiedilo alla luce”, pag 31) e non nel mero e sterile relativismo  in cui il pensiero di massa si perde nel fagocitante conformismo dunque la Somma realtà trova l’epicentro nella singolarità, nell’Uno: “girovagare tra luminarie e vetrine ti richiamano all’incanto del bambino mentre ti lacera dentro la morte del clochard sotto i portici nel gelo” (“Fine anno”, pag 26), .

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"A passeggio con la vita" di Aldo Sisto

(Recensione a cura di Sabrina Santamaria edita dalla Rivista Internazionale "Le Muse")

Dondolarsi fra i propri inconsci labirinti mentali e  far sfavillare le flebili scintille nascoste nell’animo sono due modi di manifestarsi che non possono non appartenere al poeta; soprattutto, nel momento in cui la caducità dell’uomo impatta con l’inevitabile infinito che sconfina ovunque perfino fra gli impulsi elettrici che danno energia ai nostri neuroni. Colui che scrive si scaglia contro la pochezza e la banalità del reale scrollandosi di dosso: le bugie, le infamie, le ingiustizie, le ingiurie; però, al di là, del becero lerciume il poeta sente profondamente dentro di sé la solitudine o  l’inconsistenza esistenziale che si innalza come un “Homo homini lupus” hobbesiano, ma essa   non riuscirà a sottomettere il suo indomabile  spirito guerriero e non gli farà mai  da padrona, bensì l’invadente solipsismo viene messo al servizio dello scrittore affinché questi abbia la possibilità di far fiorire i suoi oceani desertificati, infatti l’autore Aldo Sisto nel suo canzoniere “A passeggio con la vita” riesce a scorgere la parvenza della luce nel fitto tunnel della sua “insperata gioia”.

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"Luce in fondo al tunnel" di Clara Bessi

(Recensione a cura di Sabrina Santamaria edita dalla Rivista Internazionale "Le Muse)

Un battito d’ali di farfalla che si adagia lieta fra gli angoli inconsueti del cuore dell’autrice caldeggia in modo appassionato le pagine di questa breve, ma intensa raccolta poetica. Il sentimento nutrito incondizionatamente da Clara Bessi è una “rosa nel deserto”, come la nostra poetessa sostiene nella sua nota critica: “Un amore  straordinario, sigillato dalla grazia discreta di una Musa capace di esprimere con la trasparenza di un cielo azzurro, tutto lo stupore  che solo il miracolo di una rosa nel deserto potrebbe destare.”

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CROP CIRCLES(Pegasus edition) di Antonella Polenta

Autore: Antonella Polenta
Titolo: CROP CIRCLES
Casa editrice: PEGASUS EDITION
Antonella Polenta
Antonella Polenta

Crop Circles – Pegasus Edition

 In questa domenica autunnale con grande piacere vi segnalo il nuovo romanzo  della scrittrice Antonella Polenta la quale non smette di sorprenderci! Dopo il celeberrimo romanzo UNA DONNA IN GABBIA(Bertoni editore), l'autrice si mette in gioco con il genere fantasy ottenendo il primo posto al Concorso Internazionale per inediti Pegasus Golden Selection 2020- Repubblica di San Marino-Sezione Fantasy. Un capolavoro che si aggiunge alle saghe fantasy di tutti i tempi. Un'opera letteraria da attenzionare in quanto Antonella Polenta si mette in gioco raggiungendo le vette più alte del successo con passione e creatività donandoci sempre il meglio di se stessa e non manca a lei emozionarci con le sue pubblicazioni. Buona lettura!

Sabrina Santamaria

Antonella Polenta
Antonella Polenta

SINOSSI:

Primo libro della trilogia Nel Cerchio del Tempo.
Un adolescente, una fanciulla di undici anni e suo fratello affetto da mutismo, vengono a conoscenza di alcuni crop circles nel campo di grano dei rispettivi genitori. La scoperta darà inizio a un viaggio fantastico in un mondo incantato dove i tre protagonisti, entrando in contatto con le divinità dell’Olimpo Assiro-Babilonese, saranno costretti a fronteggiare insidie, tranelli, trabocchetti e a risolvere enigmi e indovinelli. Un percorso complicato e irto di difficoltà, necessario per riportare la pace nell’universo e impedire la vittoria del Caos. Durante il viaggio i ragazzi crescono e imparano a conoscere le proprie capacità, i propri difetti e i rispettivi pregi.
1° Classificato al Concorso Internazionale per inediti Pegasus Golden Selection 2020 – Repubblica di San Marino – Sezione Fantasy.

 
 

"Pigmenti di vita"(BookSprint edizioni) di Roberta Sgrò

Recensione pubblicata nella Rivista Internazionale "Le Muse"-Direttrice Maria Teresa Liuzzo-Vicedirettore Davide Borruto

Gli emblemi esistenziali grondano lacrime di sangue inchiodando al muro numerosi momenti della nostra esperienza; le problematiche interpersonali, spesso, si legano insieme quasi come la biogenetica molecolare o come i neuroni che si uniscono mediante le sinapsi.

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"Amore all'improvviso"( Pedrazzi editore) di Monica Sabella

 (Recensione a cura di Sabrina Santamaria edita dalla Rivista Internazionale "Le Muse")

I ricordi dolorosi o quelli nostalgici tornano sempre nei nostri incubi per tormentarci, soprattutto nel momento in cui percepiamo un profondo senso di solitudine le gioie dei nostri momenti pregressi ci conducono negli abissi di una trascorsa felicità che sembra  non tornare più. 

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"Di mondi diversi e anime affini" di Raissa Russi e Mohamed Ismail Bayed

Autore: Raissa Russi e Mohamed Ismail Bayed
Titolo: Di mondi diversi e anime affini
Casa editrice: DeAgostini Edizioni
 
 
Superare ogni  limite autoimposto  è sicuramente la ricetta per migliorarsi e avere fiducia nelle proprie capacità e abilità. L’autostima si acquisisce col trascorrere del tempo  e grazie alle esperienze che noi maturiamo  aumentando il bagaglio del nostro background personale. A volte conversando con gli altri nessuno ci ammetterà di essere razzista o di avere pregiudizi; tutti si mostreranno aperti alla diversità e al cambiamento, ma la storia di Mohamed, soprannominato Momo,  ci dimostra tutt’altro, ci dà la possibilità di tastare che i pregiudizi e il razzismo ancora predominano nella nostra società apparentemente multiculturale e globalizzata. Il sentimento sbocciato tra Raissa e Momo è la dimostrazione che l’essere umano è un’unica specie, Cavalli Sforza già da decenni ha dimostrato scientificamente che le razze non esistono infatti il concetto di “razza” è un costrutto culturale. Questi giovani si dilettano nel raccontarsi e ci fanno comprendere che i pregiudizi e gli stereotipi creano nelle menti delle distorsioni cognitive che ci inducono a generalizzare e farci credere che la realtà sia banale e semplice tanto da poterla analizzare in un attimo come bere in un bicchier d’acqua. Noi occidentali, anche inconsapevolmente, abbiamo delle idee inconsce sulla cultura musulmana che si sono formate tramite i messaggi che ripetutamente ci è capitato di ascoltare in TV e nei social, spesso abbiamo messo sullo stesso piano i Pilastri islamici e il terrorismo senza valutare, invece, l'estremismo spinge   solo alla violenza e alla guerra, non equivale affatto all’Islamismo, anche a proposito del preconcetto relativo al maschilismo associandolo al mondo orientale; in realtà non ci rendiamo conto quanto ancora nei nostri stessi discorsi  “occidentali” prevalgano pesanti discriminazioni sessiste, omofobe e razziste. Questo romanzo mi ha indotta a tantissime riflessioni di natura sociale, politica e filosofica pensando alle vite dei nostri protagonisti mi è giunta l’immagine del mito dell’Androgino di Platone in cui ogni uomo cercava la sua metà sparsa per il pianeta ebbene Momo e Raissa erano il cielo notturno senza stelle. Un tramonto può rimanere mai ignudo dell’estate? Essi scandagliavano  nella loro esistenza quella metà che li completasse, che li facesse sentire unici l’uno per l’altra. Il titolo “Di mondi diversi e anime affini”(DeAgostini Edizioni)  è molto diretto appunto per trasmettere ai lettori quanto la diversità possa essere la chiave di volta per ritrovarsi nella similare personalità che si incontra nei meandri  di un battito d’eternità. Le vicende vissute da Momo sono il collante che attirano l’attenzione di chi legge, ammiro moltissimo la scelta dei suoi genitori di partire(nonostante suo padre sia preside di una scuola  in Marocco e sua madre sia una maestra)  per dare maggiori possibilità alla sorellina Souki, una bimba sveglia, però mal vista solo perché ha la sindrome di Down.  Mohamed  è un ragazzino che frequentando la scuola e altre attività come il calcio patisce razzismo, bullismo, solitudine e ogni forma di discriminazione tanto da sognare di voler essere bianco e con gli occhi azzurri; solo col trascorrere degli anni il nostro protagonista acquisirà sicurezza e consapevolezza nelle sue capacità anche di fronte allo scredito altrui tanto è che gli insulti subiti sono molto pesanti e offensivi come se essere nato in un altro continente e avere  il colore della pelle più scura o appartenere ad altri ceppi religiosi fossero una colpa. Altresì Raissa ricerca il baricentro della sua verità intrinseca, ella non sapeva scegliere in modo consapevole per il suo futuro, è un personaggio apparentemente sicuro di sé, ma molto vulnerabile e instabile; percepisce nel suo cuore un ammanco, la sua infanzia è stata felice e anche la sua adolescenza non è stata turbolenta come quella di Momo, ma non riesce a trovare un appagamento completo, è come se le mancasse la linfa che la faccia sentire davvero viva e piena di energia. Nel quartiere di Torino dove lei vive essere marocchini equivale a essere delinquenti persino i suoi genitori seguono queste traiettorie cognitive che poi rivedranno successivamente all’incontro con Momo. Viaggiano tantissimo e la voglia di scoprire nuovi usi e costumi rispecchia la velleità di attraversare i porti dei mari burrascosi l’uno dell’altra. La loro testimonianza mi ha ricordato Jacques Maritain e sua moglie Raissa, non solo per l’omonimia con la figura femminile, soprattutto per quanto concerne i loro vissuti simili, la coppia succitata sarebbe arrivata al suicidio se non avesse scoperto ideali di vita diversi rispetto alle correnti accademiche a loro contemporanee. I nostri personaggi per varie vicissitudini sono costretti a scappare da un’eutanasia esistenziale imperante  in un mondo dai toni violenti e malvagi tuttavia i loro attuali video aiutano molte persone a emergere e ad armarsi di coraggio per affrontare le battaglie che il quotidiano ci riserva, il loro altruismo e ironia sicuramente ci lasciano un segno positivo che possa schiudere lo scenario di nuovi orizzonti. 
Sabrina Santamaria
 

"Non dirmi che ho amato il vento!" di Maria Teresa Liuzzo

Autore: Maria Teresa Liuzzo
Titolo: Non dirmi che ho amato il vento!
Casa editrice: A.G.A.R Editrice

Dopo il meritatissimo successo di "E...adesso parlo!"(A.g.a.r editrice) della nostra Direttrice Maria Teresa Liuzzo avremo, finalmente, modo di leggere "Non dirmi che ho amato il vento!", già a partire dal titolo deduciamo che si tratta di un romanzo avvincente profondo e ricco di  un  pathos che ci trasmette nostalgia, malinconia, ma anche bramosia di valori autentici, gli stessi che oggi ricerchiamo come acqua pura e fresca affinché ci dissetino  in questa epoca caratterizzata da un'ubiquità che rende ogni aspetto della nostra vita virtuale che diviene preponderante ancora di più a causa della pandemia che ha cambiato la nostra quotidianità e i nostri rapporti sociali. Complimenti alla nostra Dottoressa Maria Teresa Liuzzo la quale ci donerà perle di saggezza che rimarranno eterne nella mente dell'uomo di ieri, di oggi e di domani. 

Sabrina Santamaria

Presentazione: "Scusami...ma continuo a sognare"( Armando Siciliano Editore) di Desirée Ferraro

Autore: Desirée Ferraro
Titolo: Scusami ma continuo a sognare
Casa editrice: Armando Siciliano Editore

Buona sera carissimi autori, artisti e bookblogger!

Sono felicissima di proporvi l'imminente pubblicazione del romanzo autobiografico "Scusami ma continuo a sognare"(Armando Siciliano Editore) della giovanissima e talentuosa Desirée Ferraro. L'autrice è una teenager molto promettente che potrebbe continuare a stupirci! Speriamo che questo romanzo sia il primo di un cammino letterario ricco di soddisfazioni quindi  ad maiora a questo candido bocciolo. La presentazione di questo coinvolgente romanzo autobiografico si terrà il 13 marzo alle ore 18:00-19:00 potrete seguirci in diretta su facebook. Interverranno:  Danilo Lo Giudice, Annalisa Miano, il professore Giuseppe Corica, la professoressa Francesca Spadaro, l'autrice, l'Editore e, piacevolmente, anche io relazionerò. Questa pubblicazione vi sorprenderà. Non mancate! 

Firmacopie- ore 17:00-18:00- Villa Ragno- Santa Teresa di Riva- ore 19:00- 19:45

 

 

 

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